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sogno o realtà?

REALTÀ VIRTUALE

Il nostro corpo e quindi i nostri sensi, sono abituati fin dalla nascita ad interagire con tutto ciò che ci circonda. Con la nascita dell’elettronica prima e dell’informatica poi si cominciò anche a parlare di come poter creare dei “mondi paralleli” e intorno alla metà degli ’50 cominciarono degli studi specifici su come stimolare i sensi attraverso delle simulazioni; queste simulazioni di ambienti avvenivano mediante degli stimoli multisensoriali e gli studi produssero un progetto sfociato nella costruzione di un sofisticato, per l’epoca, macchinario denominato Sensorama.
ll primo esempio invece di realtà digitale per come la conosciamo oggi, è stato realizzato alla fine degli anni ’60 con gli studi compiuti da Ivan Sutherland nell’Università dello Utah e che ha permesso la costruzione del primo visore di realtà virtuale.

 

Cos’è la Realtà Virtuale?

Ma che cosa è realmente la Realtà Virtuale? Quali sono gli sviluppi e gli ambienti in cui la VR (Virtual Reality) già dà e potrà maggiormente dare in futuro un contributo di sviluppo significativo? Per poter rispondere alla prima domanda bisogna premettere che fondamentalmente la Realtà Virtuale è un ambiente esclusivamente digitale creato da uno o più computer che simula la realtà effettiva e la ricrea in modo non tangibile e che viene veicolato ai nostri sensi mediante delle console che consentono una interazione in tempo reale con tutto ciò che viene prodotto all’interno di tale mondo; questo scambio di dati è permesso da dispositivi informatici, per la maggior parte visori per la vista, guanti per il tatto ed auricolari per l’udito, e consentono una immersione completa nella simulazione creata in modo tridimensionale e dinamico accedendo a tutta una serie preordinata di contenuti che vengono esplorati in modo da costruire un vero e proprio mondo parallelo verosimile. Come già detto, agli inizi degli anni sessanta ci fu il primo approccio realistico con una realtà digitale; Sensorama si può definire infatti il primo e finora unico dispositivo di Realtà Virtuale completo in quanto riusciva a stimolare tutti e 5 i sensi (con immagini stroboscopiche per la vista, altoparlanti per l’udito, aromi ed odori per l’olfatto ed il gusto, flussi di aria attraverso il viso ed il collo ed un manubrio per le mani e le braccia per il tatto; era inoltre corredato da una poltroncina dotata di contrappesi e leve per le sensazioni di ondeggiamento del corpo e dell’equilibrio; attualmente si sta dando invece una notevole importanza alla vista anche in considerazione del fatto che questa viene considerata il senso dominante, motivo per cui tutti gli ambienti virtuali sono sviluppati con qualità visive altissime, capaci quindi di proporsi anche come sostituti effettivi della realtà. Bisogna inoltre considerare che la Realtà Virtuale si suddivide in immersiva e non immersiva:

  • nel primo caso l’utente viene completamente isolato dall’ambiente esterno e viene trasportato nella realtà parallela riprodotta e in essa viene assorbito completamente grazie anche ad un insieme complesso di accessori che integrano i visori professionali come ad esempio l’Oculus Rift;

  • nel secondo caso invece l’ambiente ricreato digitalmente ha un minore impatto emotivo sul soggetto che è all’interno dello gstesso e questo avviene anche a causa della qualità dei visori: nel Samsung Gear VR, ad esempio, è lo smartphone a servire da schermo in cui si ricrea l’ambiente virtuale, che è inserito in un apposito alloggiamento all’interno del visore.

 

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