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Un dono inaspettato, forse!

Il Dono

Nell’ottobre 2017 ero a Istanbul ad esporre le mie collezioni alla Fiera Internazionale dei gioielli.

L’ultimo giorno accade sempre di avere del tempo libero per girare la città e incontrare qualche amico. Preso dal desiderio di portarmi un ricordo personale da questa bellissima città, cominciai a guardarmi in giro, sbirciando tra vetrine e bancarelle.

Entrando in un Hotel vidi nella hall un negozio di oggetti solo per uomo, tipico per turista e pensai, subito, che avrei trovato quello che cercavo. Era mia intenzione farmi dono di una cintura o di un paio di scarpe o qualcosa che intendevo tipico di Istanbul e della cultura di questa gente.

Subito, però, i miei occhi caddero su un vassoio nero pieno di anelli da uomo e, quasi magicamente, scomparvero tutti tranne uno, tranne quello dellAlbero della Vita.

Ho riconosciuto subito il simbolo e ho pensato che sarebbe stato perfetto per me e dopo una “rispettosa” trattativa sul prezzo, l’anello fu Mio. Era ed è un po’ largo per il dito medio sul quale lo avrei voluto indossare, ma pensai che il giorno dopo, nel nostro laboratorio, lo averi portato alla misura corretta. Soddisfatto del mio acquisto cenai e preparai le valigie per il volo di ritorno che sarebbe stato l’indomani mattina. “Veniamo a prenderti domattina alle 11” mi dissero gli amici ed io per quell’ora mi feci trovare, pronto per partire.

Traffico, tanto traffico, c’è sempre ad Istanbul tanto che la navetta, per l’aeroporto, arrivò in ritardo di mezz’ora! Non amo il ritardo, tantomeno quando c’è un aereo che parte e che non ha nessuna ragione peraspettarmi!
Alle 11,30 arrivano e mi fanno cenno di uscire e di salire sulla navetta, che aveva già passeggeri per la medesima destinazione! Trafelato e un po’ nervoso per il ritardo, salgo sulla navetta e metto la mano sul poggiatesta dell’autista invitando a partire!

Guardando la mia mano scoprii, sbalordito, che lAnello albero della Vita non c’era più!

Non amo perdere, non amo perdere le mie cose più personali e più intime perché è come se lasciassi in giro qualcosa di me! “Fermi tutti” dico a voce alta e in inglese, perché sulla navetta c’erano persone di differente nazionalità, tra cui dei cinesi!

STOP! I lost my ring!

Chiesi di scendere immediatamente per cercare l’anello, con neanche tanta gentilezza. Il mio amico Bulant mi chiese quale anello stessimo cercando e quando gli spiegai che era un semplice anello in argento mi disse: “Antonio, non preoccuparti dell’anello perché perdiamo l’aereo se aspettiamo ancora un po’, te ne ricompro uno io per la prossima volta che vieni ad Istanbul”. La Vita va ascoltata, va ascoltata soprattutto quando parla e si fa sentire attraverso quella famosa “vocina” che spesso diventa la nostra stella polare, la nostra bussola! Cosi feci e, ascoltandola, chiesi a tutti i passeggeri di aiutarmi a cercare l’Anello albero della Vita!

Non si trovava!

Il sentimento era come un’immagine di me al caleidoscopio, confusa! Non sapevo cosa fare, ma ero sicuro che non me ne sarei andato via senza il mio anello a costo di perdere quel maledetto aereo per ritornare a casa!

In quel momento la mia casa era dove era il mio anello! Deciso, rientrai in Hotel dove ero certo che pochi minuti prima indossavo l’anello e, con un po’ di ansia, devo ammetterlo, mi rivolsi alla guardia responsabile alla sicurezza presso il metal detector. Mi avvicinai e lo guardai negli occhi senza che entrambi ci dicessimo nulla, io alla ricerca, lui all’ascolto, probabilmente di una mia domanda. Un tempo infinito, come su una giostra quando l’imbrunire calma tutti gli spiriti e l’atmosfera diventa al tempo stesso buia, ma leggera. I suoi occhi mi guardavano guardando oltre, come se semplicemente testimoniassero un appuntamento con la Vita, un incontro già scritto.

Quegli occhi erano gli occhi di mio Padre!

Solo dopo, e forse solo ora, me ne sono reso conto perché certamente non avrei potuto partecipare quell’appuntamento senza che le mie emozioni prendessero il sopravvento. Mio padre era anche lì che mi attendeva e la voce di quell’uomo, di cui non conosco il nome, mi disse prima che io potessi chiedere a Lui un aiuto: “You lost something important for you”.

L’avevo ritrovato il mio anello, il mio cuore si era rasserenato e finalmente potevo ritirare le radici che qualche istante prima avevano già toccato la terra per non andare via se non con quello che avevo smarrito. In quell’istante qualcosa nella mia Vita è cambiata, ha preso forma differente, ha ricominciato a piacermi tanto, tanto di più di prima.

Il resto è cosa recente e, tutto sommato, non ha lo stesso interesse e, dunque, non merita di essere raccontato, se non per dire che sempre per la stessa magia, per lo stesso Dono che è stato l’Anello albero della Vita alcune Anime belle sono venute vicino e, insieme a loro, andiamoavanti.

Con l’Anello albero della Vita al dito ho ricercato il significato di questo simbolo e ciò che ho trovato mi ha dato quell’energia che ho avuto da ragazzo e, per questa ragione, mi sento di affermare che l’Albero della Vita porta il Bene!


Antonio Sartori

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